La mia formazione come psicologo giuridico
Ho collaborato per più di 10 anni come Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna, nell’ambito della Valutazione della Genitorialità a Rischio e del Trauma in Età Evolutiva, occupandomi anche di Adozioni in Casi Particolari (Stepchild Adoption) e dell’Accesso alle Origini per persone adottate alla ricerca dei propri genitori biologici.
Svolgo attività di Consulente Tecnico di Parte (CTP) in cause civili in relazione a situazioni di separazione e divorzio, affidamento extra-familiare, valutazione dell’idoneità genitoriale. Inoltre l’intervento può essere richiesto per il risarcimento del danno psichico ed esistenziale a seguito di eventi traumatici: gravi incidenti, episodi di malasanità, eventi delittuosi subiti, mobbing lavorativo e stalking.
La consulenza di parte è l’insieme delle osservazioni effettuate al fine di rilevare le risorse parentali positive (affettive, morali e materiali) del proprio cliente con il fine di tutelare e proteggere i diritti del minore. Il CTP ha il diritto di assistere a tutte le indagini indicate dal CTU. Durante le operazioni peritali il CTP può presentare delle istanze o delle osservazioni di cui il consulente tecnico d’ufficio dovrà tenere conto, e può stilare una relazione a conclusione del proprio operato e pone chiarimenti e controdeduzioni sui risultati delle indagini tecniche.
Il CTP mantiene inoltre la propria autonomia professionale nel rapporto con l’avvocato, quale parte committente, e con il cliente, chiarendo la scelta di metodi e strumenti. Il CTP ha infine il compito di tutelare, nei limiti etici della propria professione, la propria parte e di redigere alla fine le c.d. note critiche-psicologiche, a supporto della relazione peritale d’ufficio o al contrario criticandone i contenuti, alle quali il CTU/Perito deve comunque dare conto.
Lo psicologo giuridico può entrare in gioco anche in una fase extra-giudiziaria con l’obbiettivo di aiutare la coppia ad individuare una modalità di gestione tutelante della fase separativa per i figli e poter comunicare nel miglior modo possibile a loro questo evento doloroso; inoltre aiutare l’una o l’altra parte o entrambe insieme ad imparare a gestire in maniera equilibrata la possibile “conflittualità”, presente anche dopo l’avvenuta separazione, quando le emozioni ed il dolore del “fallimento” del progetto familiare possono portare i genitori a perdere di vista il benessere dei figli e ad anteporre a questo i loro desideri di rivalsa e\o affermazione.
Un’altra applicazione della psicologia giuridica e forense riguarda la valutazione della sussistenza di un danno biologico psichico in casi di incidenti stradali o di tutte quelle situazioni in cui un evento risulti lesivo dell’integrità psicofisica di una persona, che si traduce in una psicopatologia riconducibile al trauma occorso. Il danno psichico può essere rilevabile anche quando, in ambito lavorativo, si verificano demansionamenti ingiustificati o vessazioni da parte di superiori o di colleghi (mobbing); oppure si può configurare un danno quando la persona è oggetto di stalking ed è costretta a subire una sorta di vera e propria persecuzione da parte del suo stalker.
Lo psicologo giuridico può entrare in gioco anche in una fase extra-giudiziaria con l’obbiettivo di aiutare la coppia ad individuare una modalità di gestione tutelante della fase separativa per i figli e poter comunicare nel miglior modo possibile a loro questo evento doloroso; inoltre aiutare l’una o l’altra parte o entrambe insieme ad imparare a gestire in maniera equilibrata la possibile “conflittualità”, presente anche dopo l’avvenuta separazione, quando le emozioni ed il dolore del “fallimento” del progetto familiare possono portare i genitori a perdere di vista il benessere dei figli e ad anteporre a questo i loro desideri di rivalsa e\o affermazione.
Un’altra applicazione della psicologia giuridica e forense riguarda la valutazione della sussistenza di un danno biologico psichico in casi di incidenti stradali o di tutte quelle situazioni in cui un evento risulti lesivo dell’integrità psicofisica di una persona, che si traduce in una psicopatologia riconducibile al trauma occorso. Il danno psichico può essere rilevabile anche quando, in ambito lavorativo, si verificano demansionamenti ingiustificati o vessazioni da parte di superiori o di colleghi (mobbing); oppure si può configurare un danno quando la persona è oggetto di stalking ed è costretta a subire una sorta di vera e propria persecuzione da parte del suo stalker.