Impatto Psicologico della pandemia da Covid 19
La pandemia da Covid 19, come molte ricerche hanno evidenziato, ha determinato un aumento del disagio reattivo: emozioni di tipo ansioso, depressivo, rabbioso che ha portato e porterà come conseguenza anche a cambiamenti di assetti nelle relazioni di coppia, familiari e sociali.
La fase acuta della pandemia è stata caratterizzata dal perdurare di condizioni esistenziali che hanno imposto e continuano ad imporre, pesanti ripercussioni e limitazioni alla vita sociale e lavorativa che non possono essere che affrontate se non tramite tecniche di gestione dello stress ed aumento della capacità di resilienza del soggetto agli eventi avversi.
Paradossalmente però, sarà proprio la fase appena successiva agli eventi acuti pandemici, quella che maggiormente vedrà la necessità di interventi di supporto psicologico ed in alcuni casi psicoterapici. Infatti, come alla fine di uno stadio febbrile acuto, una volta terminata l’attenzione anticorporale al fronteggiare, nel qui ed ora, la condizione reale di concreta paura e pericolo per la incolumità propria e dei propri cari che si aprirà la fase del post-pandemia e del ritorno alla cosiddetta “normalità”.
In questa fase, di fatto, nulla sarò come era stato lasciato ed immaginato e quindi non potrà essere automaticamente “ritrovato”. Diverrà inevitabile, per chi ha innescato cambiamenti nelle proprie abitudini, sogni e prospettive di vita futura, avventurarsi alla ricerca di nuovi significati e modalità di relazione con sé stesso e con gli altri. In poche parole si dovranno affrontare le conseguenze del cambiamento nel proprio stile di vita ed il modo di considerare il significato stesso della parola “vivere” una volta scampato il pericolo.
Tutto questo si tradurrà in una rinegoziazione dei destini di coppia, familiari ed anche lavorativi di ognuno di noi, che si intreccerà con le conseguenze sistemiche e sociologiche che un evento pandemico di così lunga durata inevitabilmente comporterà.
Dare senso a questi epocali cambiamenti sarà un lavoro anche e soprattutto psicologico. Non solo nella forma di ausilio e raccordo alla cura e contrasto di condizioni cliniche e comportamentali francamente psicopatologiche dei nostri pazienti, ma anche nella prospettiva di ricerca di senso dei Soggetti che verranno a chiedere una nostra consulenza ed un aiuto per ritrovare la strada della perduta “normalità”.